Rovato porta della Franciacorta, casa di David Maria Turoldo

Rovato, un luogo che fonda le proprie radici nei tempi antichi… Celti, Etruschi fino al 500 d.c con i Galli Cenomani che ne fecero un centro difensivo con imponenti bastioni via via con l’arrivo dei Romani che ne fortificheranno con imponenti mura difensive fino ai Longobardi di cui resta oggi uno splendido esemplare quale la chiesa di Santo Stefano e ovviamente la presenza della serenissima che aumentò la potenza militare innalzando grandi torrioni difensivi. Paese dai mille volti, molto piacevole da visitare con tutta la famiglia.

 

Dal centro storico del paese proseguendo per la cima del Monte Orfano si può visitare la bella chiesa di Santo Stefano. In origine era una diaconia per il soccorso dei viandanti. Fu eretta nel 700 d.c. quando i Longobardi erano ancora in Italia. Mentre San Michele era la chiesa dei Longobardi, Santo Stefano era invece la chiesa della popolazione rovatese.

Proseguendo verso la cima si arriva al maestoso Convento della SS. Annunciata che di fatto è il bene architettonico più rappresentativo del Monte Orfano. Luogo dello spirito, sorto dall’incontro tra architettura e natura. Il convento fu edificato tra il 1449 e il 1503 dalla congregazione dei Servi di Maria, nella posizione dove possiamo ammirarlo tutt’oggi e dove un tempo esisteva una cappella intitolata all’Annunciata. Nel 1700 con l’arrivo della Serenissima fu privato della sua componente religiosa. Sarà nel 1960 il ritorno dei frati. Al suo interno si può ammirare un affresco del Romanino e un crocifisso ligneo del Cinquecento. Degno di nota su questo luogo è la presenza per diversi anni di uno dei pilastri della cultura e della fede italiani: David Maria Turoldo.

Proseguendo sul sentiero che porta alla cima del Monte Orfano si arriva alla mistica e antichissima Chiesa di San Michele. Essa sorge su una grotta che veniva utilizzata per compiere riti celtici. All’interno della grotta vi è una sorgente. La particolarità di questa sorgente sta nel fatto che non si sa bene da dove essa provenga. tuttora è ancora oggi un mistero. La tradizione afferma che S. Michele sorse su una piazzola druidica chiamata “castello delle streghe”, come luogo di culto per divinità pagane. Da tempio pagano fu trasformata nel periodo costantiniano in una chiesa della collettività rovatese; con la discesa dei longobardi, la chiesa divenne poi il luogo di culto di tale comunità.

Non resta che raggiungere la vetta e scegliere uno dei tanti posticini dove sedersi e volgere lo sguardo ai panorami davvero notevoli della franciacorta, le alpi più in là o se preferite della pianura.

 

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